LE CHIESE DI POLIZZI GENEROSA
Un patrimonio culturale, archittetonico e artistico
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Itinerari – Alla Scoperta Di Polizzi Generosa

Nonostante le modeste dimensioni del territorio, Polizzi vanta un vasto e ricco patrimonio artistico.

Chiesa del Carmine

Chiesa del Carmine e convento adiacente inizialmente appartenuto all’ordine dei Domenicani e successivamente ha ospitato l’ordine dei Carmelitani. la chiesa è sede della deputazione del SS Crocifisso.

La facciata esterna è molto semplice, ha un portale in pietra chiuso da impano, un sul lato destro del portone d’ingresso vi è un campanile con archi e pinnacoli a punta di diamante. L’interno è a un’unica navata con decori in oro lungo tutto il perimetro dell’edificio. Al suo interno ospita la statua lignea del SS. Crocifisso e l’Hecce Homo, opere attribuite allo scultore Gallusca.l’altare barocco è dominato dalla statua lignea policroma della Madonna del Carmelo realizzata nel 1541 dal pittore spagnolo De Matta.

Chiesa Santa Maria Delle Grazie o Badia Nuova

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, Appartenente all’ordine benedettino, viene anche chiamata Badia Nuova. Fu costruita assieme al convento nel 1499 dalla famiglia Signorino. La chiesa, che fu completamente rifatta nel ‘700, come attesta la targa sopra il portale della facciata, è di stile barocco, ha un’ unica navata e due entrate. L’opera più bella conservata nella chiesa è la Custodia Lignea, del 1697 scolpita dallo scultore polizzano Pietro Bencivinni. Vi è anche custodita l’olio su tela “I quattro Arcangeli” del pittore Gaspare Vazzano. Al disopra dell’entrata principale si trova il coro delle clarisse, decorato con motivi floreali.

Monastero di santa Margherita o Badia Vecchia

L’antico monastero per donne di Santa Margherita è stato fondato dalla regina Elisabetta in contrada San Peri. Nel 1444 le monache benedettine, appartenenti a nobili famiglie polizzane, lasciarono San Peri e si trasferirono in paese. La chiesa venne rifatta nel 1660; quell’attuale risale alla fine del Settecento e ai primi dell’Ottocento come certificano gli stucchi dorati, le decorazioni in stile neoclassico e gli affreschi nella volta a botte. L’interno è formato da un’unica navata. All’ingresso due colonne di stile dorico formano tre archi a tutto sesto, che sorreggono il coro, circoscritto da una ricchissima ed elegante grata di ferro battuto a motivi floreali, con preziosi stalli lignei settecenteschi. Nelle due pareti laterali vi sono due cappelle che accolgono quadri di artisti del ‘600-‘700. Nella tela del 1700 posta sull’altare maggiore è rappresentata la Trasfigurazione con Pietro, Giacomo, Giovanni, Mosé ed Elia. Altre opere di interesse sono la statua di S. Margherita in marmo di Domenico Gagini ed il dipinto di S. Benedetto in trono tra i SS. Mauro e Placido di Giuseppe Salerno del 1611. Il monastero oggi non esiste più perché dopo il 1866, con la legge Siccardi, l’ordine religioso venne soppresso.

Chiesa di Santa Maria Maggiore o madre

La Chiesa Madre, S. Maria Maggiore, dedicata a S.Maria Assunta, fu profondamente modificata nel 1690; sotto il cinquecentesco portico laterale sono identificabili, nella finestra lunga e stretta e nell’antico portale, gli autentici caratteri normanni. All’interno, sull’altare maggiore, una statua della Vergine, di Giuliano Mancino (1508). A sinistra la cappella Notarbartolo con notevoli monumenti funebri in stile rinascimentale e barocco, tra cui quello dello storico polizzano G. B. Caruso, e quello di Vincenzo Notarbartolo (1516), costituito dal sarcofago vero e proprio e dall’arco di coronamento colla Vergine, il Bambino e due figure allegoriche, attribuito a Giuliano Mancino. preziosa una statua in marmo della Madonna con Bambino di Domenico Gagini e collaboratori (1473). Nel transetto sinistro, un monumentale reliquario con Crocifisso (del Giambologna) e alcune statue lignee attribuite al Quattrocchi. Di fronte, sul transetto destro, la cappella di San Gandolfo. Ancora lo stupendo Trittico Marmoreo del Berrettaro e di F.sco del Mastro. L’opera più importante della Chiesa Madre è il grande Trittico Pittorico Fiammingo attribuito a Rogier Van der Weyden che raffigura la Vergine con il Bambino. Dirimpetto al Trittico Fiammingo, un altro capolavoro, il grande Trittico della Visitazione. Altre opere del Matta custodite nella Chiesa Madre sono la Strage degli Innocenti e Il Martirio dei Diecimila Martiri .

Chiesa della Commenda

Fu l’ultima sede dell’Ordine Gerosolomitano che vennero a Polizzi nel 1177 ed ebbero la prima sede nel Casal S. Peri. Quando verso 1450 S. Peri si andò svuotando, essi si trasferirono nella parte bassa del paese, in posizione isolata e li costruirono la loro casa, adiacente alla preesistente Chiesa di S. Agostino, che restaurarono e arricchirono di arredi, ostensori, calici d’argento. La Commenda infatti era la più ricca del priorato di Messina da cui dipendeva, possedeva case, feudi e un mulino. Oggi rimangono solo dei caratteristici ruderi.

Chiesa di Sant’Orsola

La chiesa fu edificata nel 1386, nel 1590 fu accresciuta e nel 1622 divenne chiesa parrocchiale. La facciata principale, in stile rinascimentale, ha il portale in pietra arenaria a motivi geometrici, mentre il lato sud della chiesa è in stile gotico, il campanile ha forma quadrata. La chiesa è di forma rettangolare ad una navata. All’interno è custodita una statua lignea degli inizi del ‘500 raffigurante S. Orsola, opera di un ignoto scultore madonita, decorata e dorata dal pittore spagnolo Joan Matta. Sull’altare maggiore si ammira il quadro dell’Immacolata Concezione di fra’ Antonio da Conversano del 1600. La Vergine, circondata da un coro di angeli musicanti, sovrasta l’idra dalle sette teste, simbolo del peccato e del male. Su tutti domina Dio Padre e lo Spirito Santo. Sugli altari laterali di sinistra si trovano le statue della Madonna del Rosario con S. Domenico, in legno policromo (1781) di Filippo Quattrocchi, scultore di Gangi.

Chiesa di Santa Maria della Porta o Degli Schiavi

Ospitò fin dal 1672 la confraternita di S. Maria degli Schiavi, che aveva l’obbligo di accettare le elemosine per aiutare i carcerati e riscattare gli schiavi cristiani. Vi si conserva un olio su tela del 1620 del Salerno, “Ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto”, nel quale si può contemplare il Bambino Gesù guidato per mano dalla Vergine, un S. Giuseppe distratto che conduce un asinello, un coro di angeli e, sullo sfondo, un paesaggio esotico. Un’altra tela importante è quella che raffigura S. Giovanni e S. Luca di Lo Varchi, artista dell’ambito dello Zoppo di Gangi.

Chiesa di San Girolamo

Riaperta ai fedeli, dopo lungo degrado, da pochi anni. La Chiesa e l’annesso Collegio dei Gesuiti sono stati eretti tra il 1681 e il 1730 ha pianta ottagonale centrica, il portale è un capolavoro d’arte barocca. Sull’altare domina l’Immacolata Concezione, scultura in legno policromo e opera di ignoto del tardo rococò. La statua di S. Vincenzo Ferreri, sicuramente del Quattrocchi, anch’essa tornata a incanto dopo il recente restauro, e quella di S. Francesco di Paola.

Chiesa di San Francesco

La chiesa di San Francesco con annesso convento fu fondata nel 1300. Nel 1500 era il più importante centro spirituale di Polizzi, aveva tre navate, era ricca di quadri, arredi sacri e monumenti funebri di ricche famiglie. Agli inizi dell’800 la chiesa fu completamente rifatta, ma dopo il 1866, quando furono soppressi gli ordini religiosi, la chiesa fu ridotta ad una navata ed il convento trasformato in caserma. Oggi ristrutturata è adibita ad auditorium comunale ed è sede di mostre e convegni.

Chiesa di San Gandolfo la Povera

originariamente vi sorgeva l’ospedale di Santa Cecilia che funzionò fino al 1622, quando fu costruita la Chiesa di San Gandolfo La Povera, sede della confraternita di San Gandolfo, annesso alla chiesa c’è il convento. L’interno è a una navata. Sull’altare maggiore vi è il Patrocinio di San Gandolfo di Giuseppe Salerno (1620). Questa tela, una delle più belle dello Zoppo di Gangi, rappresenta San Gandolfo, protettore di Polizzi, in atteggiamento di preghiera. Sullo sfondo è raffigurata una veduta abbastanza realistica di Polizzi. Pregiato è il quadro dell’Immacolata Concezione e angeli di Donato Creti (1727-1729). La Madonna è circondata da angeli e teste di cherubini in un movimento circolare che termina nel simbolo dello Spirito Santo.

Chiesa di San Nicolò De’ Franchis

Una delle chiese più antiche, eretta insieme all’annesso all’ospedale da Pietro di Tolosa nel 1167.Nell’annesso ospedale il 3 aprile del 1260 vi morì il francescano S. Gandolfo da Binasco, dopo la morte del frate la Chiesa fu modificata per ottenerne una cappella da consacrare al Santo Protettore di Polizzi, dove si conserva un’antico monumento che lo raffigura nella inarticolata serenità della morte. Interessanti anche un antico colonnato residuo della struttura originaria e una tela del ‘700, raffigurante una Madonna col Bambino.

Chiesa di San Pancrazio Dei Greci

Non si conosce l’anno esatto della fondazione. La Chiesa, sede dell’omonima confraternita dal 1598, è stata restaurata di recente. Al suo interno sull’altare maggiore si può osservare una tela dello Zoppo di Gangi, raffigurante S. Pancrazio e la Vergine che si fanno mediatori presso la Trinità per le anime del Purgatorio. Accanto alla Chiesa si trova la Torre Di Leo.

Civico Museo Archeologico

Il Museo, istituito in collaborazione con la Sopraintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, ha sede nel seicentesco Collegio dei Gesuiti, oggi sede del Palazzo Comunale,si articola in sezioni: stratigrafica, didattica e tipologica. La sezione stratigrafica sono visionabili, dallo strato più recente a quello più antico, 50 corredi funerari, che vanno dagli inizi del IV secolo a.C. al II sec. a.C., della Necropoli ellenistica venuta alla luce in Contrada S. Pietro nel 1992. Il reperto più interessante è l’anfora protosiceliota a figure rosse con Heracles ed il leone Nemeo, databile nella prima metà del IV secolo a.C. Vi sono numerosi altri pezzi di apprezzabile fattura, ancora ben conservati, tra questi due statuette fittili di Artemide efesia, una lekane a figure rosse, un’olpe a testa femminile, un poppatoio a testa di leone con pallina antisoffocamento, un personaggio della Commedia e numerosi vasetti, anfore e tazze.

Museo Ambientalista Madonita

Opera e con le scolaresche permettendo attraverso le visite al suo interno la conoscenza diretta della natura madonita. Visitabile previa prenotazione.

Museo del Giocattolo Antico

Inaugurato nel 2010 che vanta una prestigiosa raccolta di antichi giocattoli; visitabile su prenotazione.